Con la quantità di informazioni e strumenti a disposizione oggi, chi decide di viaggiare può facilmente progettare l’itinerario e prenotare i servizi necessari da sé. Perché, quindi, dovrebbe pensare di rivolgersi a un consulente o travel designer?
Ecco quali sono per noi i 3 punti di forza su cui investire se vuoi fare la differenza per i tuoi clienti.
1. meno tempo, maggiore qualità
Un’approfondita ricerca del 2019 evidenzia che un viaggiatore consulta almeno una dozzina di fonti e “mette mano” al suo itinerario una media di 26 volte prima di confermarlo (Fonte: Fuel Travel). Ci sono talmente tanti portali e tante offerte che si finisce per spendere ore e ore a cercare le idee giuste per il viaggio. Affidare la ricerca a un travel designer, può quindi comportare per il viaggiatore un considerevole risparmio di tempo.
Oltre alla quantità, è indispensabile vagliare l’attendibilità delle informazioni. Esistono migliaia di siti che aggregano semplicemente contenuti in maniera automatizzata, senza alcuna verifica sulla veridicità o attualità delle indicazioni. Anche le gettonatissime recensioni o consigli di altri viaggiatori sono un’arma a doppio taglio. L’esperienza di altri utenti può essere utile per farsi un’idea, ma è alto il rischio di:
- farsi condizionare dall’opinione di perfetti sconosciuti, che probabilmente hanno gusti e aspettative diversi dai propri,
- a volte non sono obiettivi,
- possono essere molto superficiali. Per quanto dettagliato e ben scritto, può un resoconto di viaggio di una persona che è stata una sola volta in un posto, magari in un periodo diverso, essere più attendibile dell’esperienza di un professionista, che conosce la destinazione in modo approfondito e nei diversi periodi e aspetti?
Le informazioni per pianificare un viaggio sono sempre state importanti. Lo sono diventate ancora di più nell’ultimo biennio, ce ne siamo accorti tutti con la pandemia da Covid19. La consulenza e il supporto di professionisti sono tornati estremamente rilevanti (per rassicurazioni, informazioni, rimborsi), così come la capacità di ripensare destinazioni, modalità di trasporto, alloggio, fruizione. Nessun bot o utente di forum si prende la responsabilità di trasmettere informazioni corrette, aggiornate o complete!
2. Personalizzazione dell’esperienza
Il travel designer, per come lo intendiamo noi, è sempre specializzato su una meta, su una tipologia di viaggio e soprattutto sulla personalizzazione del servizio per i viaggiatori. Ogni viaggiatore è innanzitutto una persona, con motivazioni ed esigenze differenti.
Come consulente professionista puoi proporre:
- la competenza tecnica per la realizzazione di un viaggio perfetto
- la creatività per arricchire l’esperienza con “chicche” particolari (a volte introvabili nel mare magnum di internet, perché frutto di esperienza diretta, quando non proprio in esclusiva)
- la priorità nell’ascolto e nella relazione con chi vuole partire.
Le persone hanno bisogni o motivazioni di viaggio differenti, a seconda del momento che stanno vivendo. Questo è valido sempre, ma ancor di più durante questo prolungato periodo di incertezze: la pandemia ha fatto emergere bisogni che non si conoscevano e insicurezze nell’affrontarli.
Stando alle statistiche, quasi tutti desiderano tornare a viaggiare appena possibile; in più, un gran numero di persone intende realizzare “il viaggio della vita”, o esperienze significative mai sperimentate prima. Persiste però una diffusa incertezza e difficoltà a programmare: il travel designer sa accogliere queste richieste, tradurre le emozioni e soddisfare il desiderio di viaggiare, di farlo in sicurezza e di colmare i bisogni inconsci che stanno alla base della richiesta, magari non così evidenti allo stesso viaggiatore.
La nostra Travel Counselor Alice Bianchi usa un’immagine molto efficace: il travel designer è il ponte tra i desideri del viaggiatore e l’esperienza che lo aiuterà a realizzarli. E’ un ruolo quindi gratificante ma anche di grande responsabilità, che deve essere svolto da persone adeguatamente formate.
3. Innovazione
Il travel designer è innanzitutto competente in materia turistica, ma chi decide di rivolgersi a questa figura non si accontenta delle risposte alle domande “Dove vado? Cosa serve per andarci? Qual è l’itinerario consigliato?”
Occorre saper cogliere anche come la persona si sente in un determinato momento, il valore che un viaggio ha per lei, l’aspettativa riposta in un’esperienza, per poi confezionarla su misura in maniera innovativa.
L’innovazione e la personalizzazione sono capacità particolarmente preziose in questo momento in cui permangono alcune restrizioni o limitazioni: se un viaggiatore sogna una meta che al momento non è raggiungibile, il travel designer è in grado di comprendere la motivazione che sta alla base di quel desiderio. Saprà spiegare come quel bisogno possa essere soddisfatto in un un altro modo o in un altro luogo, che il viaggiatore non avrebbe magari mai preso in considerazione. Saprà far vivere al cliente l’emozione che (inconsciamente) cercava. Dove un viaggiatore vedrebbe un divieto, con comprensibile delusione, il travel designer riesce a delineare nuove opportunità, unendo alla soddisfazione anche la sorpresa.
Hai mai chiesto ai tuoi clienti perché scelgono di affidarsi a te? Qual è il valore che la tua professionalità aggiunge alle esperienze? Anche le loro risposte, assieme ai nostri spunti, possono darti informazioni preziose sui punti di forza da promuovere per il tuo lavoro.